domenica 26 giugno 2011

Inizia l'avventura


Come ogni inizio, anche l'apertura di un blog è difficile. E non mi riferisco alla registrazione, alla scelta del proprio nickname o del nome da dare al blog o addirittura alla ricerca di un'estensione di url ancora libero.
Il primo articolo pubblicato da una persona può significare tanto. Molti vorrebbero fare bella figura di fronte ai lettori. La ricerca di termini adatti, la composizione di frasi elaborate, una presentazione tutta infiocchettata ne sono degne dimostrazioni. Per non parlare delle immagini che qualcuno allega per rendere più piacevole la visione d'insieme, o le musiche o i video aggiunti appositamente per dare più impatto alla bloggata.
Come queste persone, anch'io mi sento molto insicura nella scelta delle parole, degli argomenti, dello stile da adottare. Ma in questo caso, più che dalla volontà di ricerca dell'impossibile, sono più che altro guidata da una mera intenzione (o bisogno) di sfogo. Per dirla tutta non è il primo blog che apro, e molto probabilmente non sarà l'ultimo. Ho avuto varie esperienze al riguardo, con più o meno lettori. Niente in confronto ad altre persone che riescono ad attrarre un livello elevato di pubblico. No, non sono una ragazza così interessante da suscitare la curiosità di scoprire cosa faccio nelle mie ore libere, nei miei momenti di sconforto, nelle giornate di shopping o più banalmente nella mia vita. Sono certamente puerile e codarda. A volte vorrei avere un'esistenza finemente programmata.
Ho pensato di iniziare con un nuovo blog perché vorrei veramente scappare dalla mia vita. Ci sono momenti in cui mi prende un forte senso di sconforto che non riesco a condividere con nessuno. Non con la famiglia, non con gli amici né con nessun altro. Sono quelli i momenti che più mi spingono a scrivere. Mi piace tenere ciò che scrivo, mi piace rileggermi, ma mi vergogno quando sono persone che conosco a leggermi. Ecco perché non posso sfogarmi nei miei soliti blog. Ecco perché a quest'ora tarda della notte sono seduta qui di fronte a uno schermo ad autocommiserarmi, mentre i miei pensieri viaggiano più veloci delle mie dita. Mentre tutta la mia amarezza si va a fondere con la mia frustrazione. Mentre la stanchezza e forse un velo di lacrime mi offusca la vista.
Sono pensieri che potrebbero rimanere tra le pagine di un quaderno, di un diario, eppure voglio scriverle su un blog che ha la possibilità di essere letto dalla persona più improbabile. Probabilmente sono alla disperata ricerca di una persona in grado di dispensarmi le parole che spero di sentirmi dire da chi mi sta accanto.

Vedremo... Chissà cosa verrà fuori da questo blog :) per ora cerco di mettere in ordine i miei pensieri...

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